Daniele Silvestri, Salirò: il significato del testo della canzone presentata dal cantautore a Sanremo nel 2002.
Per chi non ha mai seguito troppo da vicino Daniele Silvestri, Salirò è senza ombra di dubbio la sua signature song, quella canzone che funge da biglietto da visita anche per gli ascoltatori distratti. E questo nonostante nella sua carriera l’artista romano abbia conquistato più volte posizioni importanti delle classifiche con altre canzoni altrettanto belle. Sarà il suo ritmo disco–funk, la sua andatura istrionica e contagiosa, o forse il trampolino sanremese, ma tutti conoscono e spesso amano Salirò. Scopriamo insieme il significato del testo di questo brano.
Daniele Silvestri, Salirò: il testo
Brano scritto e interpretato dallo stesso Silvestri, e tratto dall’album Unò dué, il quinto della sua carriera, è stato presentato sul palco di Sanremo nel 2002, con un arrangiamento ad opera di Demo Morselli. Una canzone che fece scalpore fin dalla prima presentazione, soprattutto grazie alla coreografia presentata da Daniele, accompagnato sul palco dall’attore e amico Fabio Ferri.
Con questo brano, Daniele riuscì a mettere d’accordo pubblico e critica, conquistò il Premio della Critica Mia Martini e trionfò anche agli Italian Music Awards, con ben tre premi portati a casa. Un successo straordinario che ha consacrato la carriera di Silvestri, trasformandolo definitivamente in un artista popolare. Di seguito il video con il testo di Salirò:
Il significato di Salirò
Ritmo ballabile e testo ironico ma non privo di significato. Questa la ricetta perfetta della canzone dell’artista romano, che racconta una storia partendo dalla fine di una relazione d’amore e arrivando fino all’accettazione e arrivando fino alla sparizione, attraverso una lenta ma inesorabile progressione.
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Se all’inizio sale tra gli ostacoli, nelle altre strofe rimane fermo, bloccato, a pensare, senza più energie a causa di quanto accaduto. Solo verso la fine il protagonista porta a termine il suo percorso, tornando alla base per riprendere il suo amore in mano, ma con la consapevolezza che non può fare nulla per risolvere ciò che è già accaduto. E alla fine non resta che lo sconforto, che però sparisce guardando in lontananza, proprio lo stesso protagonista, che salirà fino a quando sarà “solamente un puntino lontano“.